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martedì 26 maggio 2009

QUARTA LEZIONE

29/04/2009
In questa lezione abbiamo trattato soprattutto la relazione tra:
CERVELLO e LINGUAGGIO
su questa relazione si fondano moltissimi studi sulla riflessione empirica del linguaggio.
Uno dei tanti studiosi che propone studi di questo tipo è PAUL BROCA’. Egli ha scoperto e si è dedicato nel 1861 a un’area precisa del cervello, che grazie alle sue scoperte gli è stata anche intitolata.
L’AREA DI BROCA’ è quell’area del cervello che presiede alla produzione di suoni linguistici e che si trova nel lobo frontale sinistro del cervello. Se si ha un danno fisico nell’area di Brocà, s’incorre in una disfunzione nel linguaggio con la non produzione di suoni e quindi si è di fronte a un soggetto muto. In questo caso si parla di AFASIA.
Si può anche parlare di AFASIA MOTORIA, quando un soggetto ha l’incapacità di muovere i muscoli che permettono la produzione di suoni verbali.
Il cervello umano ha un’evoluzione lentissima, cioè di circa due milioni di anni.
Infatti, due milioni di anni fa sulla terra compaiono le scimmie.
Il passaggio dalle scimmie antropomorfe agli ominidi si ha con la comparsa dell’HOMO ABILIS, e quindi con LUCY, il primo ominide ritrovato in Etiopia. Questo passaggio si ha con la discesa delle scimmie dagli alberi. Questo evento produce anche il più grande aumento della storia delle dimensioni del cervello. Infatti, il cervello raddoppia:
australopitechi, cervello pari a 600 cm³;
homo abilis, cervello di 900 cm³.
L’homo abilis si specializza è dà origine all’HOMO ERECTUS, in cui abbiamo un ulteriore aumento della massa celebrale del 25%. Nell’homo erectus abbiamo la comparsa dell’abilità della caccia e della costruzione di ripari.
Quest’ultimo lascia spazio all’HOMO SAPIENT. L’esemplare più famoso tra gli homo sapient è l’UOMO DI NEANDERTAL. Il loro passo in avanti è l’avere per primi avuto una religione. Nel praticare questa religione, seppur primitiva, loro usavano praticare: seppellimenti, riti, cannibalismo, ecc.
La differenza netta tra l’uomo di Neanthertal e il suo successore è il fatto che egli non parlava. Infatti, l’homo sapient, anche se abbastanza progredito, dotato di faringe e di un cervello uguale a coloro che l’hanno succeduto, non riusciva a emettere suoni linguistici. La no presenza della parola non era, quindi dovuta a un problema cognitivo, ma un problema di origine biologica.
L’HOMO SAPIENT SAPIENT, infatti, sviluppa quel tratto che gli permette l’uso della parola e cioè il TRATTO SOPRALARINGEO.
Come i sordi, l’uomo di Neanderthal, sviluppa un LINGUAGGIO VISIVO - GESTUALE che gli permette di comunicare anche senza la parola.
Abbiamo anche accennato al tema dei BAMBINI LUPO.
Questi sono bambini che non sono cresciuti in una comunità di parlanti, abbandonati in un ambiente senza civiltà, possono regredire fino allo stato di scimmie antropomorfe. Molti di questi bambini oltre a non sviluppare la parola non sviluppano addirittura la posizione eretta.

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