Cerca nel blog

martedì 26 maggio 2009

SESTA LEZIONE

06/05/2009
In questa lezione abbiamo parlato della rilevante figura di DON MILANI.
Egli passa tutta la sua breve vita (muore, infatti, giovane, a causa di un tumore) a portare a termine il suo progetto più importante: costituire una scuola per i contadini. La sua scuola viene fondata negli anni ’50. L’Italia di quegli anni possedeva un tasso di analfabetismo altissimo, questo soprattutto a causa del fatto che i bambini poveri non si potevano permettere di andare a scuola.
Don Milani appoggia la LOTTA DI CLASSE e parla della differenza d’istruzione come differenza di livello negli uomini. Per lui, infatti, l’istruzione è coscienza di classe. L’obiettivo che con maggiore fervore si prefigge è la volontà di colmare il dislivello di classe. Egli vuole la PARITA’ UMANA, possibile, secondo don Milani, anche con un dislivello d’istruzione, perché tutti abbiamo lo stesso livello antropologico, ma impossibile, se un individuo non ha la corretta padronanza della lingua. Se ciò esiste anche “un contadino si potrà confrontare con un ingegnere”.
Per quanto riguarda i sordi, il loro problema principale è appunto la padronanza della lingua. Naturalmente loro non possono svilupparla.
Dall’affermazione presente nel libro di Aristotele “historia animalum” la storia dei sordi ha avuto dei risvolti drammatici. L’affermazione di Aristotele è:
<<>>.
Da qui, in poi, iniziano i guai per i sordi nella loro storia occidentale. Aristotele è stato frainteso da coloro che l’hanno studiato e criticato, come la scolastica e la patristica. Il sillogismo che questi ultimi hanno dedotto è che:
gli uomini hanno un linguaggio
i sordi non hanno un linguaggio
i sordi non sono uomini
la frase di Aristotele è stata travisata per questo motivo, ma il testo non contiene minimamente questa logica.

Nessun commento:

Posta un commento